Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

Cos’è la Mindfulness

La Mindfulness è la consapevolezza che nasce dal prestare attenzione al momento presente.
È la piena presenza nel qui ed ora. Se volessimo dare una definizione, potremmo usare quella di Jon Kabat-Zinn, ormai diventata “classica”, secondo cui la mindfulness è l’attenzione prestata in un modo particolare, cioè:

  1. Con intenzione: guardare all’esperienza diretta degli eventi e non a quella offerta dalle identificazioni coi contenuti della propria mente.
  2. Al momento presente: focalizzarsi istante dopo istante con quello che si sta facendo, una cosa per volta.
  3. In modo non giudicante: riportare i fatti e non le valutazioni dell’esperienza in termini di “buono” e “cattivo”.

Tutto questo significa avere presenza mentale per osservare, descrivere e partecipare qui ed ora a qualsiasi cosa succeda, un’attività alla volta, indipendentemente se sia piacevole o meno. In questo modo affrontiamo ogni situazione con equilibrio e positività.

L’obiettivo della mindfulness è l’eliminazione della sofferenza inutile, coltivando comprensione e accettazione profonda di ciò che ci accade. Così si passa da uno stato di sofferenza e disequilibrio ad una percezione soggettiva di maggior benessere.

La mindfulness non è qualcosa che si impara, ma va praticata e allenata: l’approccio di consapevolezza può essere applicato anche alle attività della vita quotidiana.
La mindfulness è un “andare controcorrente” perché mentre normalmente rifuggiamo il dolore, il disagio e la sofferenza, con la mindfulness facciamo esattamente il contrario: entriamo in relazione con tutte queste emozioni negative e vi rivolgiamo attenzione. Così facendo scopriamo di essere meno condizionati e meno oppressi anche dalle condizioni che ci portano disagio. E, contemporaneamente, ci mettiamo nelle condizioni per trovare le possibili vie per gestire o risolvere le cause della sofferenza.

Cosa non è la Minfdulness:

La Mindfulness non è:

  • una tecnica di rilassamento;
  • una tecnica per svuotare la mente;
  • una sorta di trance;
  • qualcosa che ci spinge ad accettare tutto in modo acritico e ad essere passivi in nome dell’accettazione.

Un po’ di storia…

Non si può risalire con precisione al momento temporale e al contesto geografico preciso di origine della mindfulness. Probabilmente la tradizione che più di tutte incarna il tema della consapevolezza è quella buddista.
La mindfulness si è diffusa in occidente, privata della componente religiosa, grazie al lavoro di Jon Kabat-Zinn che dal 1979 ha sviluppato un protocollo per introdurre la meditazione di consapevolezza nei contesti clinici. La pratica della meditazione è stata adattata per essere applicabile con condizioni mediche particolari.

Oggi la mindfulness è applicata in vari contesti di cura e di benessere personale, in quanto agisce direttamente sul circuito dello stress, favorendo la regolarizzazione dell’umore e la produzione degli ormoni sessuali e migliorando la performance cognitiva.

Le proposte di pratica

Presso il mio studio propongo sia percorsi di gruppo sia pacchetti individuali. Entrambi possono essere rivolti a bambini, ragazzi e adulti.

Percorsi individuali

I percorsi individuali di mindfulness sono pacchetti di 6 incontri pensati per chi ha esigenze particolari di pratica o di orario. Il percorso viene strutturato sulla base delle richieste specifiche della persona.
Vengono proposte pratiche in posizione seduta, sdraiata e in piedi, pratiche camminate e di movimento consapevole e pratiche di mindful eating.

Mindfulness per bambini e ragazzi

La mindfulness può essere praticata a partire dai 6 anni di età. I percorsi generalmente si tengono in gruppo con pratiche e attività adattate alle età dei bambini, in genere sotto forma di gioco.
Bambini e ragazzi, praticando, hanno l’opportunità di entrare in contatto con le proprie emozioni e di ascoltarle. In questo modo imparano a stare al mondo in maniera più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. Sono meno nervosi, agitati, confusi, stanchi e somatizzano meno il proprio disagio. La mindfulness li aiuta a sviluppare pazienza, gentilezza e fiducia, diventando un antidoto alla frenesia e allo stress.

Gli studi hanno dimostrato i seguenti benefici dalla pratica della mindfulness per bambini e ragazzi:

  • miglioramento della capacità di attenzione;
  • miglioramento della concentrazione;
  • maggiore capacità di calmare l’agitazione;
  • miglioramento nella presa di decisioni;
  • maggiore conoscenza del proprio schema corporeo.

Propongo e svolgo i percorsi rivolti ai bambini sia all’interno del mio studio sia all’interno delle scuole con i singoli gruppi classe. Nella pratica mi attengo al protocollo “Il Fiore Dentro” di A. Montano e S. Villani dell’Istituto Beck di Roma presso il quale ho svolto la mia formazione. Ho scelto di formarmi con questo protocollo perché è l’unico creato e pubblicato in Italia e con dati di ricerca raccolti su un campione di bambini italiani.

Percorsi di gruppo in azienda

Il benessere in azienda comprende una serie di attività: da quelle sportive, alla promozione di un’alimentazione sana. In questo contesto rientrano anche attività basate sulla mindfulness.

Gli studi dimostrano che grazie alla mindfulness si possono verificare:

  • Maggiore livello di concentrazione e attenzione;
  • Migliore capacità di rispondere consapevolmente agli eventi e non di reagire ad essi;
  • Migliore capacità di trovare soluzioni “nuove” ai problemi quotidiani;
  • Maggiore capacità di capire gli altri e i loro bisogni, stabilendo relazioni di solidarietà e senso di comunità.

Si favorisce così un atteggiamento creativo e cooperativo che ha importanti ricadute in termini economici e di produttività.

La mindfulness in ambito aziendale può essere proposta a tutti i livelli:

  • A livello manageriale, si favorisce uno stile di leadership in cui il manager: incentiva lo sviluppo del potenziale dei collaboratori; motiva, valorizza e incoraggia anche nelle difficoltà; comunica in modo efficace; è empatico e rispettoso delle sensibilità dei collaboratori; favorisce cooperazione e spirito di gruppo.
  • Nei dipendenti si favorisce lo sviluppo di risorse di tipo cognitivo come memoria, attenzione, concentrazione e capacità di problem solving. È utile anche per quelle figure che lavorano a contatto col pubblico (per esempio servizio clienti o ufficio reclami) perché favorisce la regolazione e un certo distacco emotivo, anche in presenza di forti sollecitazioni.

Percorsi di gruppo

Sono percorsi pensati come momenti di pratica e condivisione tra partecipanti. Sono aperti a chi ha già praticato in precedenza ma anche a chi si approccia per la prima volta alla mindfulness. Si tratta di “gruppi chiusi” in cui si partecipa a tutto il pacchetto di incontri (e non a spot) per favorire quella sicurezza che agevola la condivisione.
Ogni incontro è solitamente suddiviso in alcune sezioni:

  • Accoglienza e riscaldamento: piccoli esercizi di respirazione per connettersi al momento presente e sciogliere eventuali tensioni accumulate nel corpo;
  • Sessione di pratica meditativa;
  • Condivisione: condivisione di sentimenti, sensazioni ed esperienze vissute durante la pratica appena terminata o a casa, guidati da un atteggiamento di curiosità e di non giudizio;
  • Chiusura e congedo: breve rilassamento per sciogliere eventuali tensioni rimaste.

Le pratiche generalmente proposte sono quelle sedute, sdraiate, camminate, in piedi, di movimento consapevole e di mindful eating.