La mindfulness è la consapevolezza che si attiva attraverso il portare attenzione al processo dell’esperienza psico-corporea così come si svolge momento per momento (Corrado Pensa)
Cos’è la Mindfulness
La Mindfulness è la consapevolezza che nasce dal prestare attenzione al momento presente. È la piena presenza nel qui ed ora. Se volessimo dare una definizione, potremmo usare quella di Jon Kabat-Zinn, ormai diventata “classica”, secondo cui la mindfulness è l’attenzione prestata in un modo particolare, cioè:
1. Con intenzione: guardare all’esperienza diretta degli eventi e non a quella offerta dalle identificazioni coi contenuti della propria mente.
2. Al momento presente: focalizzarsi istante dopo ostante con quello che si sta facendo, una cosa per volta.
3. In modo non giudicante: riportare i fatti e non le valutazioni dell’esperienza in termini di “buono” e “cattivo”.
Tutto questo significa avere presenza mentale per osservare, descrivere e partecipare qui ed ora a qualsiasi cosa succeda, un’attività alla volta, indipendentemente se sia piacevole o meno. In questo modo affrontiamo ogni situazione con equilibrio e positività.
L’obiettivo della mindfulness è l’eliminazione della sofferenza inutile, coltivando comprensione e accettazione profonda di ciò che ci accade. Così si passa da uno stato di sofferenza e disequilibrio ad una percezione soggettiva di maggior benessere.
La mindfulness non è qualcosa che si impara, ma va praticata e allenata: l’approccio di consapevolezza può essere applicato anche alle attività della vita quotidiana.
La mindfulness è un “andare controcorrente” perché mentre normalmente rifuggiamo il dolore, il disagio e la sofferenza, con la mindfulness facciamo esattamente il contrario: entriamo in relazione con tutte queste emozioni negative e vi rivolgiamo attenzione. Così facendo scopriamo di essere meno condizionati e meno oppressi anche dalle condizioni che ci portano disagio. E, contemporaneamente, ci mettiamo nelle condizioni per trovare le possibili vie e i possibili modi per gestire o risolvere le cause della sofferenza.
COSA NON È LA MINDFULNESS
La mindfulness non è:
- una tecnica di rilassamento
- una tecnica per svuotare la mente
- una sorta di trance
- qualcosa che ci spinge ad accettare tutto in modo acritico e ad essere passivi in nome dell’accettazione
Un po' di storia ...
Non si può risalire con precisione al momento temporale e al contesto geografico preciso di origine della mindfulness. Probabilmente la tradizione che più di tutte incarna il tema della consapevolezza è quella buddista.
La mindfulness si è diffusa in occidente, privata della componente religiosa, grazie al lavoro di Jon Kabat-Zinn che dal 1979 ha sviluppato un protocollo per introdurre la meditazione di consapevolezza nei contesti clinici. La pratica della meditazione è stata adattata così ai vari contesti clinici per essere applicabile con condizioni mediche particolari.
Oggi la mindfulness è applicata in vari contesti di cura e di benessere personale, in quanto agisce direttamente sul circuito dello stress, favorendo la regolarizzazione dell’umore e la produzione degli ormoni sessuali e migliorando la performance cognitiva.

La struttura di un incontro di mindfulness in gruppo
Un incontro di mindfulness all'interno di un percorso di gruppo solitamente è suddiviso in alcune sezioni:
- Accoglienza e riscaldamento: si eseguono piccoli esercizi di respirazione per connettersi al momento presente e per sciogliere nel corpo eventuali tensioni accumulate.
- Sessione di pratica meditativa
- Condivisione: i partecipanti possono condividere con il gruppo sentimenti, sensazioni ed esperienze vissute durante la pratica appena terminata o a casa. Questi momenti di confronto sono guidati da un atteggiamento di curiosità e non di giudizio. I partecipanti sono invitati alla riflessione e alla condivisione.
- Chiusura e congedo: breve rilassamento per sciogliere eventuali tensioni rimaste dopo la pratica.
La Mindfulness con bambini e ragazzi

La mindfulness può essere praticata a partire dai 6 anni di età. Come per gli adulti, i percorsi si tengono in gruppo, ma devono essere adattati alle età dei bambini e dei ragazzi, per esempio sotto forma di gioco, e hanno una durata minore.
Bambini e ragazzi, praticando, hanno l’opportunità di entrare in contatto e in rapporto con le proprie emozioni e imparano ad ascoltarle. In questo modo stanno al mondo in maniera più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. Sono meno nervosi, agitati, confusi, stanchi e somatizzano meno il proprio disagio. La mindfulness diventa un vero e proprio antidoto alla frenesia e allo stress, aiutando a sviluppare pazienza, gentilezza e fiducia. Così la mindfulness aiuta a non “perdersi” tra impegni e attività della quotidianità.
I benefici per bambini e ragazzi della pratica della mindfulness sono:
- miglioramento della capacità di attenzione
- miglioramento della concentrazione
- maggiore capacità di calmare l’agitazione
- miglioramento nella presa di decisioni
- maggiore conoscenza del proprio schema corporeo
La Mindfulness sul luogo di lavoro
Il benessere in azienda comprende una serie di attività: da quelle sportive, alla promozione di un’alimentazione sana. In questo contesto rientrano anche 0attività basate sulla mindfulness.
Gli studi dimostrano che grazie alla mindfulness si possono verificare:
- Maggiore livello di concentrazione e attenzione intenzionale
- Migliore capacità di rispondere consapevolmente agli eventi e non di reagire ad essi
- Migliore capacità di trovare soluzioni “nuove” ai problemi quotidiani
- Maggiore capacità di capire gli altri e i loro bisogni, stabilendo relazioni di solidarietà e senso di comunità
Quindi si favorisce un atteggiamento creativo e cooperativo che ha importanti ricadute in termini economici e di produttività.

La mindfulness in ambito aziendale può essere proposta a:
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I manager: favorisce uno stile di leadership in cui il manager incentiva lo sviluppo del potenziale creativo dei collaboratori; motiva, valorizza e incoraggia le risorse umane anche nelle difficoltà; favorisce il cambiamento; comunica in modo efficace e sostiene la comunicazione all’interno del team; è empatico e rispettoso delle sensibilità dei collaboratori; favorisce cooperazione e spirito di gruppo.
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I dipendenti: favorisce lo sviluppo di risorse di tipo cognitivo come memoria, attenzione, concentrazione e capacità di problem solving. Oppure per quelle figure professionali che lavorano a contatto col pubblico (per esempio servizio clienti o ufficio reclami) si favorisce la regolazione e un certo distacco emotivo, anche in presenza di forti sollecitazioni.