Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

Cos’è la psicoterapia?

La consulenza psicologica e la psicoterapia sono forme di terapia basate sulla parola con cui si aiutano le persone che vivono delle difficoltà.
Queste difficoltà possono esprimersi a livello individuale, di coppia (coniugale o genitoriale) o familiare.

A volte si tratta di momenti stressanti, a cui la persona non sa come far fronte, oppure di eventi traumatici che necessitano di aiuto per essere superati.
Altre volte si tratta di problemi più specificatamente relazionali (conflitti di coppia, problemi lavorativi,…).
Grazie al percorso di psicoterapia, la persona è aiutata a guardare le situazioni da altre prospettive e in modo diverso.

Comprendere il disagio e superarlo

Nel mio metodo di lavoro sono previsti, dopo il contatto telefonico, tre o quattro incontri conoscitivi: come avrai letto nella sezione in cui spiego il mio metodo di lavoro, questa fase prende il nome di Consultazione.

Dopo la consultazione può iniziare il vero e proprio percorso di Psicoterapia.
Esso ha il fine di comprendere e superare il disagio, trovando modi nuovi di vedere e affrontare le situazioni difficili e dolorose. Grazie al lavoro terapeutico si modifica la posizione del paziente nei suoi sistemi di appartenenza e, di conseguenza, le connessioni tra i vari livelli (in primis, familiare e sociale).
In questo modo la persona può tornare a vivere appieno e in modo soddisfacente la propria vita.

Frequenza e durata degli incontri sono i medesimi della fase di Consultazione. Col tempo, man mano che si raggiungono i miglioramenti desiderati, la frequenza delle sedute viene diradata.
Raggiunti gli obiettivi e terminato il percorso, sarà mia cura fissare un paio di incontri a distanza di 3-4 mesi per monitorare la situazione e i cambiamenti.

 La Terapia Psicologica Familiare

Le terapie familiari sono richieste quando nella famiglia vi è la consapevolezza che il malessere sperimentato da un componente alimenta dinamiche disfunzionali interne alla famiglia e, al tempo stesso, è da queste alimentato.
Ogni membro della famiglia ha quindi un ruolo attivo nel percorso terapeutico, partecipando alla comprensione e alla risoluzione del problema.

Il mio approccio teorico di riferimento

Mi sono formata all’interno dell’approccio sistemico-relazionale e mi rifaccio al modello sistemico-connessionista.
Questo approccio presta attenzione da un lato alla dimensione individuale della persona e dall’altro alle relazioni che fanno parte della sua vita. La comprensione del problema dell’individuo è basata sulla comprensione delle dinamiche relazionali all’interno della coppia, della famiglia e dei contesti di vita della persona.
In quest’ottica, “quello che un osservatore esterno chiama comportamento patologico, bizzarro o inatteso è il mezzo con cui la persona cerca di definire e mantenere le proprie relazioni di appartenenza. Quindi il comportamento patologico ha un significato pertinente, benché doloroso, nella storia del paziente”.

Obiettivo del lavoro terapeutico è comprendere questo significato, indagando la storia del paziente e le sue relazioni di appartenenza.

Per il modello sistemico-connessionista “la mente è l’esito del processo di interconnessione tra gli individui vincolati da contesti via via più complessi e gerarchicamente interconnessi (livello familiare, livello sociale, livello macroculturale e religioso, livello politico)”.

La psicoterapia è quindi “il percorso di conoscenza che consente di comprendere a che livello di interconnessioni il comportamento patologico si incastri nel contesto in cui si esprime” (Gandolfi M., Psicoterapia – Manuale di tessitura del cambiamento).

Non esitare a chiedere un consulto, soprattutto quando:

  1. il tuo malessere interferisce con le tue attività quotidiane (lavoro, vita sociale e affettiva, …);
  2. i problemi non si sono risolti nonostante tu abbia trovato sollievo parlandone con familiari ed amici;
  3. i problemi non si sono risolti nemmeno consultando il medico di base o altri specialisti.

 

Ambiti di intervento della Terapia Psicologica Familiare

Posso aiutarti se il tuo bambino presenta:

  • problemi della sfera alimentare: sovrappeso, obesità, alimentazione selettiva;
  • problemi del sonno: difficoltà di addormentamento, incubi, risvegli notturni;
  • paure e fobie: ansia da separazione, paura di andare a scuola, paura di perdere una persona cara, paura del buio, paura di animali;
  • enuresi o encopresi;
  • problemi del comportamento: gelosie conseguenti alla nascita di un fratellino o una sorellina, disattenzione, iperattività, manifestazioni aggressive;
  • difficoltà a livello scolastico e difficoltà di apprendimento;
  • difficoltà conseguenti a situazioni di separazione della coppia genitoriale o all’accettazione della costituzione di una nuova famiglia a seguito di una separazione;
  • problemi conseguenti a situazioni di malattia grave o morte di un genitore o di un’altra persona importante per il bambino.

Posso aiutarti se tuo figlio adolescente o preadolescente manifesta:

  • disturbi della sfera alimentare (anoressia, bulimia, sovrappeso, binge eating);
  • disturbi della sfera ansiosa (ansia generalizzata, angoscia, fobie, attacchi di panico, difficoltà del sonno);
  • dubbi e sofferenza emotiva legati al proprio progetto di vita oppure alla propria identità;
  • disagi legati al proprio corpo in trasformazione;
  • difficoltà legate alla propria identità sessuale;
  • improvvisi ed incontrollati accessi d’ira o comunque difficoltà nella gestione della rabbia;
  • disagi nella relazione coi coetanei, particolari dinamiche e difficoltà nella relazione con singoli o col gruppo;
  • problemi legati all’ambito scolastico;
  • problemi e tensioni nel rapporto coi genitori;
  • difficoltà a gestire e superare eventi traumatici accaduti o eventi stressanti (lutti, malattie, bocciature scolastiche, …).

Interventi di coppia per i genitori

Col termine “coppia” qui mi riferisco nello specifico alle coppie genitoriali. Se invece il tuo problema è relativo alla coppia coniugale (due partner), visita la pagina dedicata cliccando qui.

Il lavoro con le coppie genitoriali è solitamente motivato da problematiche relative ai figli e alla loro gestione.
Le motivazioni per cui le coppie genitoriali intraprendono una terapia possono essere:

  • Difficoltà a gestire eventi stressanti relativi ai figli (malattie, uscita di casa dei figli, nascita di un figlio con problemi);
  • Problematiche legate al concepimento e all’infertilità;
  • Problematicità nella gestione dei figli;
  • Difficoltà rispetto agli obiettivi educativi dei figli.

Il lavoro con i bambini e gli adolescenti

Quando il motivo del contatto è relativo a un bambino o a un adolescente, solitamente fisso un incontro iniziale solo con i genitori, per approfondire il problema e i contesti relazionali (familiare, scolastico e sociale) di appartenenza del figlio e per il disbrigo delle formalità burocratiche. In un secondo momento coinvolgo anche i minori.

Nel caso di bambini le tecniche utilizzate durante i colloqui sono adeguate all’età del minore: gioco, disegno, costruzioni,… Al temine del percorso di valutazione e di consultazione, svolgo di nuovo un colloquio solo coi genitori per la restituzione di quanto emerso e della eventuale proposta terapeutica migliore.
Nel caso di adolescenti, si valuta insieme se sia meglio procedere con colloqui individuali o con incontri familiari.

Le motivazioni per cui spesso è chiesta una consulenza per bambini e adolescenti sono diverse, anche in considerazione del fatto che queste due fasi di vita hanno caratteristiche molto diverse.