Spesso la terapia è pensata come un momento serio e pesante. Sicuramente, in generale, gli argomenti affrontati non sono leggeri. Ci sono tuttavia dei metodi che si possono utilizzare per rendere gli incontri più piacevoli. Mi riferisco ad attività ludiche e di gioco.
Utilizzare giochi in seduta infatti è utile e presenta diversi vantaggi. Un’attività ludica nel primo incontro, per esempio, aiuta a ridurre l’ansia. Infatti i pazienti si sentono più a proprio agio in un contesto meno formale e di gioco. In questo modo si sentono più liberi di esprimere pensieri ed emozioni.
Alcuni giochi che utilizzano le immagini si sono rivelati molto utili nell’aiutare i pazienti ad esplorare alcuni sentimenti difficili da comunicare con le parole perché figure e immagini suggestive fanno da richiamo a contenuti inconsci.
I vantaggi del gioco in terapia
I vantaggi di utilizzare attività ludiche in seduta sono diversi e molteplici. Per prima cosa, il gioco permette di esprimersi in modo più creativo, favorendo e stimolando le capacità di comunicazione e interazione sociale.
In secondo luogo, pensando all’utilizzo di giochi caratterizzati da foto e disegni, bisogna ricordare che le immagini hanno la forza di superare le barriere linguistiche, consentendo alle persone di esprimersi senza parole raggiungendo direttamente l’emozione umana. Le immagini infatti penetrano nell’inconscio facendo emergere pensieri profondi, emozioni e ricordi.
In terzo luogo, sempre pensando all’utilizzo delle immagini, la scelta di una determinata foto e le relative associazioni che questa suscita può rivelare alcuni aspetti della personalità del soggetto.
Quarto punto, l’utilizzo di materiale non strutturato permette anche al soggetto di sperimentarsi nella gestione dell’ambiguità. Se pensiamo, per esempio, ad immagini complesse, queste presentano diverse possibilità di interpretazione e sta alla persona “destreggiarsi “ tra i vari dettagli. Sarà poi interessante approfondire i significati attribuiti all’uno o all’altro.
Un esempio: DIXIT
Il Dixit o le “carte Dixit” sono vendute come un gioco di società a punti. Dopo aver distribuito le carte, a turno i partecipanti fanno i “narratori”. Il narratore sceglie una delle carte che ha in mano e vi associa una frase o una parola, evocative di quell’immagine. Gli altri giocatori, tra le loro carte, scelgono quella che meglio si adatta all’indizio dato dal narratore. Le carte vengono mescolate tutte insieme e poi scoperte sul tavolo. I partecipanti votano per la carta che pensano possa essere quella del narratore. Dopo che tutti hanno espresso il proprio voto, si procede ad assegnare i punti e si avanza con le pedine sul tabellone. Terminata la prima mano, il turno di fare il narratore passa a un altro giocatore e così via. Si procede in questo modo fino a quando qualcuno arriva per primo alla fine del tabellone dei punteggi e vince la partita.
Queste carte sono nate all’inizio degli anni 2000 grazie all’idea di Jean-Louis Roubira, un neuropsichiatra infantile specializzato nella relazione madre-bambino. Egli voleva creare uno strumento per indagare i vissuti dei bambini che fosse accattivante e coinvolgente. Le carte sono state appositamente disegnate per rappresentare tematiche psicologiche e antropologiche come nascita, morte, amore, libertà, scelte, ambiguità, relazioni, ecc.
Nel contesto della pratica clinica, le Dixit sono un aiuto per far emergere i vissuti emotivi del paziente. Hanno il potere di:
- Rievocare momenti ed esperienze del passato
- Comunicare anche quando non si trovano le parole
- Favorire capacità di riflessione e di contatto con la complessità dell’esperienza
In questo modo si aiuta il paziente a entrare in contatto con una realtà complessa fatta di molte sfumature e non solo di bianco-nero. La ricchezza di particolari delle immagini che compongono i mazzi infatti permette al paziente di leggere la realtà in modi diversi.
Il potenziale di questo strumento è il fatto di non avere caratterizzazioni nette positive o negative. Allo stesso tempo possono essere rassicuranti o spaventosi a seconda dell’interpretazione soggettiva e del contesto in cui il soggetto le pone.
Possibilità applicative – esempi
Le Dixit possono essere utilizzare nei contesti più diversi:
- In maniera individuale per rappresentare lo stato d’animo del momento o la situazione di vita attuale.
- In contesti familiari o di coppia, per rappresentare l’altro dal nostro punto di vista e aprire così un confronto che stimoli conoscenza reciproca e consapevolezza del modo in cui percepiamo l’altro.
- In un contesto gruppale, per rappresentare un altro componente del gruppo o le proprie emozioni in quel contesto. In questo modo possono emergere dinamiche di gruppo e dei “non detti” che non erano immediatamente rilevabili e visibili.
- In un contesto gruppale, per presentarsi agli altri membri, abbattendo barriere e favorendo la comunicazione.
- Nel contesto di una equipe di lavoro, per rappresentare le difficoltà personali incontrate sul lavoro oppure le risorse che si ritengono utili o necessarie.
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