Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

Il sovrappeso e l’obesità di un bambino non devono essere sottovalutati con discorsi superficiali (del tipo: “Tanto è piccolo e deve ancora crescere”), perché un bimbo obeso o sovrappeso è un potenziale adulto obeso o sovrappeso. E questo perché abitudini “non corrette” imparate da bambini rimangono anche in età adulta.

Possiamo dire che a qualsiasi età, quindi anche nei bambini e negli adolescenti, l’aumento di peso è dovuto ad una scorretta alimentazione, alla mancanza di attività fisica e alle caratteristiche psicologiche della famiglia e del soggetto.

Dal punto di vista psicologico, il campo di osservazione per queste problematiche, soprattutto trattandosi di soggetti in età evolutiva, non è l’individuo isolato, ma l’individuo nel proprio ambiente fisico, biologico e sociale. Quando si tratta di intervenire sui bambini, è fondamentale il coinvolgimento della famiglia: per conoscere il bambino e l’adolescente con problemi di peso è necessario conoscere la sua famiglia, dal momento che ogni cambiamento significativo nella vita di un bambino o adolescente produce inevitabilmente cambiamenti nella vita degli altri membri della famiglia e da questi cambiamenti è, a sua volta, influenzato.

Vi sono inoltre diversi studi che dimostrano una modifica più rapida dello stile di vita e un mantenimento più stabile nel tempo del cambiamento quando il percorso psicologico è rivolto ai bambini e ad entrambi i genitori. Fondamentale in questo ambito è la psicologia di orientamento sistemico che mira ad aiutare la famiglia a ridare valore e significato alle comunicazioni. Infatti anche se ogni famiglia è a sé, possiamo dire in generale che, essendo nuclei in cui è difficile comunicare, il corpo diventa il mezzo per veicolare un messaggio. E questo messaggio può rappresentare una richiesta di aiuto cioè richiesta di cambiamento all’interno del sistema familiare. Oppure è un atteggiamento di difesa, un tentativo di riempire un vuoto familiare che deriva dall’incapacità o dall’impossibilità di esprimere emozioni e sentimenti.

Il coinvolgimento della famiglia è importante anche perché nel caso di soggetti sovrappeso in età evolutiva il ragazzo deve fare i conti non solo con la propria capacità di autoregolazione del comportamento alimentare ma anche con quella dei propri genitori. È spesso difficile discriminare quando le resistenze e le difficoltà a mantenere un determinato regime alimentare siano ascrivibili al minore o ai suoi genitori.
Sicuramente i programmi di intervento vanno personalizzati in base alle caratteristiche del caso e alle problematiche che di volta in volta si presentano.