Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

< L’anno scorso per Carnevale non c’è stato verso di far mascherare mia figlia: urla e pianti disperati al momento di indossare il costume. E se quest’anno succedesse la stessa cosa? Cosa posso fare?>

 

Quando in una famiglia entra a far parte un bambino, i genitori iniziano a vedere ogni ricorrenza come importante. E anche quelle feste, che magari prima erano sempre passate in sordina, ora assumono una valenza del tutto nuova. I genitori sono felici di condividere un momento di festa coi figli e pensano che anche per il bambino sia lo stesso. Ma a volte le cose non vanno come i genitori vorrebbero.

Questo è quello che spesso accade con il Carnevale. A volte l’idea di travestirsi è più voluta e pensata da mamma e papà che non dal bambino.

Non a tutti i bambini infatti piace mettersi in maschera. Mascherarsi significa “essere diversi” da come si è di solito, indossando mascherine, costumi o parrucche. E questo “essere diversi dal solito” mette inevitabilmente il bambino al centro dell’attenzione di tutti. Familiari, amici e conoscenti lo osservano, facendogli domande, sistemandogli il costume e toccandolo più spesso di quanto il bimbo gradisca. Non a tutti i bambini infatti fa piacere essere toccati, soprattutto da persone diverse dai genitori. Pensiamo quindi al disagio che per esempio può provare un piccolo se a scuola viene vestito o truccato dalla maestra. Oppure se un nonno o una baby-sitter gli sistemano in continuazione la parrucca o un accessorio che non stanno a posto.

Altra questione importane è che non tutti i bambini hanno chiaro cosa significhi “travestirsi”. Nel travestimento si passa dalla realtà alla finzione. Questo passaggio però può spaventare e creare disagio in alcuni bimbi, soprattutto in quelli più sensibili.

 

Quindi cosa fare se il bambino non vuole mascherarsi?

Innanzi tutto rispettiamolo e non costringiamolo a truccarsi se non vuole né ad indossare costumi che non desidera. Normalmente nella scelta della maschera sono i genitori (in genere la mamma) a decidere per i bambini. Però è importante tenere in considerazione la volontà del figlio e i suoi stati d’animo. Quindi non forziamolo. Crescerà e sicuramente, quando sarà più grande, si appassionerà a qualche personaggio e vorrà travestirsi.

È importante anche non dire al bambino frasi tipo:

  • “Guarda che bravi bambini gli altri”
  • “Sei sempre il solito! sei l’unico non mascherato”

Queste frasi, apparentemente innocue per un adulto, al bimbo appaiono come giudizi su di lui e lo fanno a lungo andare sentire diverso e “sbagliato”.

È verso i 3-4 anni che il bambino inizia ad avere una percezione diversa di se stesso e degli altri. Da questo momento sarà più interessato ai costumi e alle maschere di Carnevale. Probabilmente si ispirerà a un personaggio o a un cartone e vorrà un costume che lo faccia sentire a proprio agio.

Nel Carnevale, la presenza di tutte queste persone “trasformate” in qualcosa di diverso stimola attenzione, imitazione e osservazione nei bambini. Tuttavia per un bimbo introverso o molto timido queste presenze così strane e stravaganti possono essere motivo di spavento.

 

Come possiamo far avvicinare comunque il bambino al “clima” del carnevale?

Fermo restando che non dobbiamo costringerlo travestirsi né insistere affinché lo faccia se non vuole, ecco qualche suggerimento:

  • Innanzi tutto possiamo provare a farlo giocare con stelle filanti, coriandoli, trombette,… con tutta probabilità si divertirà.
  • Se vogliamo comunque dargli la possibilità di indossare qualcosa nel caso in cui lo chieda, possiamo acquistare delle mascherine semplici da tenere a portata di mano.
  • Se viene invitato ad una festa mascherata o se ne viene organizzata una a scuola, non costringiamolo a travestirsi. Se sarà l’unico non mascherato, lasciamo che viva e sperimenti questa unicità. Magari sarà incuriosito e poi chiederà.
  • Portiamolo nelle strade e nelle piazze a “respirare” e vivere l’atmosfera del Carnevale. Vedere le maschere, tirare coriandoli, assistere alle sfilate dei carri saranno comunque esperienze divertenti e interessanti che gli faranno prendere confidenza con questa festa.
  • Può essere anche utile leggere insieme al bambino un libro sulle maschere più classiche: Colombina, Arlecchino, Balanzone, Pulcinella,… attraverso le immagini il bimbo può conoscere le maschere e osservare dettagli e caratteristiche di ognuna.

Infine, un ultimo suggerimento. Se abbiamo manualità, possiamo costruire con il bambino un abito o qualche accessorio, così da coinvolgerlo il più possibile nel processo di travestimento. Ricordiamoci che anche un costume “artigianale” e magari semplice può essere perfetto agli occhi di un bambino. Anche se non lo indosserà per le strade o alle feste, potrebbe usarlo per giocare a casa! e l’anno prossimo magari sarà più propenso a travestirsi.

bambino e carnevale