Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

In questo articolo provo a fare chiarezza in merito ad alcune questioni che i neo-genitori mi rivolgono spesso in merito al sonno dei loro bambini

Quando dire che un bambino dorme poco?

Nei primi mesi di vita, un bambino dorme per circa il 70-80% del tempo, quindi circa 15-20 ore al giorno.
Ovviamente, non tutti i bambini sono uguali. Per questo ci sono variazioni soggettive nelle ore di sonno, soprattutto dopo il sesto mese.

Inoltre il livello di tolleranza dei genitori alla mancanza (o meno) di sonno è strettamente individuale. Quindi ogni famiglia ha una propria percezione sul fatto che il proprio bambino dorma poco o tanto.
Il ritmo sonno-veglia è raggiunto dal bambino generalmente intorno ai quattro mesi a causa dell’immaturità del sistema nervoso. Per questo motivo si può parlare di “problemi del sonno” solo a partire dai 4-5 mesi di età.  A tutto questo dobbiamo aggiungere anche le caratteristiche temperamentali del bambino.

Quali sono le fasi del sonno di un bambino?

Il sonno dei bambini funziona con cicli di circa un’ora, suddivisi in gran parte tra sonno REM e non-REM. Il sonno REM è molto ampio da piccoli perché funzionale allo sviluppo cerebrale. L’alternarsi di questi cicli porta il bambino a dei micro-risvegli.

Nello specifico, il sonno dei bambini è suddivisibile in tre fasi a seconda delle caratteristiche presentate:

  • sonno quieto: presenza di ritmi respiratori e cardiaci regolari e assenza di movimenti corporei;
  • sonno attivo: presenza di ritmi respiratori e cardiaci aumentati e presenza di movimenti corporei;
  • sonno di transizione: presenza di caratteristiche intermedie rispetto alle due fasi precedenti.

Tra un ciclo e l’altro, i bambini piccoli faticano a riaddormentarsi da soli e richiedono la presenza di un adulto. Questo accade anche perché la Natura ci fa temere la solitudine per proteggerci da potenziali predatori.

Quali sono le tappe dello sviluppo del sonno nei bambini?

Man mano che il sistema nervoso e lo sviluppo cerebrale procedono, si modificano le caratteristiche del sonno dei bambini:

  • Prima dei 3 mesi: fino a questa età si parla di “esogestazione” ovvero la gestazione al di fuori del corpo materno. Fino a 3 mesi infatti il bambino dipende in tutto dai genitori e non è adatto alla sopravvivenza dal punto di vista cognitivo, motorio e sociale. In questa fase, in genere, l’addormentamento avviene in braccio. Il neonato dorme dalle 16 alle 18 ore e si sveglia ogni 3 o 4 ore per mangiare.
  • Dai 3 ai 6 mesi: in questi mesi il sonno del bambino si modifica e, verso i sei mesi, si verifica il passaggio dal sonno polifasico (caratterizzato da cicli di 4 ore) a periodi più lunghi. Questo è il periodo in cui il bambino instaura un ciclo sonno-veglia in accordo con l’alternanza giorno-notte.
  • Dai 12 mesi: a partire dall’anno di età, le ore di sonno di riducono a 14-15 al giorno. Generalmente il bambino dorme in orario notturno con un riposino pomeridiano. Crescendo, il riposino si interrompe (verso i 3-4 anni) e, man mano, le ore di sonno si riducono fino a 10-12 al giorno. Al termine della scuola primaria, le ore di sonno si riducono ulteriormente.

È evidente quindi che le ore di sonno diminuiscano man mano che il bambino cresce. Se ti interessa approfondire questo argomento, puoi cliccare qui.
Se invece cerchi informazioni su quali possono essere i disturbi del sonno nei bambini, clicca qui.